Cul de sac. Figure del futuro…

Gianmaria Nerli | post di statistiche algoritmi cataloghi

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Statistiche # 1_un pollo a testa

Che oggi si viva nell’era o nel regno del numero non è certo né un mistero né una novità. La nostra vita sociale vola sulle ali di un’ormai ubiqua interfaccia digitale, l’archiviazione di ogni tipo di dato o informazione è affidata quasi unicamente a tecnologie digitali, l’esperienza del mondo di molta parte della popolazione urbana, ormai in via d’estinzione anche l’ultima enclave analogica, la vecchia televisione via etere, è frastagliata e frazionata tra i flussi e le combinazioni di digitalissmi 01 01 01 01. Chi non ha in mente le immagini-totem – o già forse le immagini-archetipo? – del nuovo digital millennium, la cascata di numeri a formare pareti insuperabili di 01 01 01 01 che Matrix ha scolpito nella nostra psiche?
Ma perché poi ci ostiniamo a chiamare questo mondo – che pure è stato prefigurato da almeno tre o quattro decenni di varia letteratura – digitale (dall’inglese digit, “cifra”)? Più onesta con i suoi parlanti in questo caso la lingua francese, che come spesso accade chiama cacio il cacio e pere le pere: in francese il nostro è un monde numérique.
E in un mondo numerico, cioè dove tutto è ridotto a numero, anzi dove tutto è numero, informazione in forma di 01 01 01 01, la verità sempre più si manifesta sotto forma di verità statistica, come stiamo velocemente apprendendo. Sempre più sono le scelte che individui, governi o imprese affidano alle logiche predittive della statistica e della probabilità. Non importa che si stiano scegliendo politiche economiche o aborti terapeutici. La verità statistica, anche questo lo stiamo apprendendo velocemente, non può che essere orientata a confermare e sostenere il mondo dei numeri (se il numero dei portatori di tale malattia genetica è tale percentuale perché aumentarla?, se le grandezze economiche attuali sono queste perché modificarle?), numeri che si manifestano come le uniche certezze, o più propriamente, le uniche grandezze oggettive, soprattutto se si tratta dei numeri digitali delle valute. Se due bugie normalmente fanno una verità, due verità manifeste e perfettamente reciproche (il mondo numerico come orizzonte e come ipotesi) non possono che fare una verità al quadrato (così ragiona la l’intelligenza numerica), di cui non resta peraltro che constatare l’intrinseca natura metafisica (Verità2 = verità metafisica); metafisica, che pur nata in lontani lidi pre-numerici, fa comunque brodo anche nel mondo digitale, anzi con la scienza numerica dimostra di trovarsi bene, così che con grande gusto camminano dandosi il braccio, e confermandosi a vicenda: verità statistica, bref, verità universale. Se non fosse per Gini e per il suo coefficiente, maledetti, nel mondo finalmente avremmo tutti un pollo a testa.

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